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Congregação das Irmãs de São José de Chambéry | NOTIZIE

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    19 de Jun, 2021

    Discorso di apertura - Suor Sally


    Sessione del 18 giugno 2021

     

    Good morning, Bom dia, Buenas Dias, Bon Pomerigio, Good afternoon, Bon après-midi, God eftermiddag, Wan Shang Hao!

     

     

    È meraviglioso ritrovarsi e trascorre del tempo insieme anche se non di persona! Oggi mettiamo una pietra miliare nel nostro cammino comune, un cammino il cui nome è 30° Capitolo Generale della Congregazione. Mi sento grata per la presenza di ognuna di voi come compagna in questo santo viaggio.

     

    Abbiamo intrapreso diversi cammini in questi ultimi 5 anni e mezzo, a partire dal 2016, quando ci siamo impegnate a vivere il dinamismo della riconciliazione e ad essere una presenza risanatrice per le tante fratture delle nostre società. Questo cammino di cura ci ha portate ad esplorare gli incontri come un mistero sacro e a voler realizzare il nostro desiderio d’incontro delle une con le altre, e con coloro che serviamo. L'approfondimento dell’incontro con Dio e con gli altri, ci ha condotte ad un nuovo impegno, quello di vivere, come leaders, la grazia dell'incontro, incarnando l'amore con gioia. E ora, tutte noi siamo invitate ad aprirci e lasciarci abitare dalla grazia che ci rende donne e comunità immerse nello Spirito e connesse con il mondo.

     

    Per avventurarci in questa immersione nello Spirito, come Congregazione, in questi ultimi 10 mesi abbiamo riflettendo sull’esperienza vissuta degli appelli del Capitolo Generale 2015. Tutte ci sentiamo cresciute nella nostra capacità di riconciliazione e cura, nel nostro essere capaci d’incontri rispettosi e amorevoli, nell’essere più sincere con noi stesse riguardo al nostro bisogno di perdono e alla nostra capacità di perdonare gli altri. Ci sentiamo cresciute nell’essere meno giudicanti e più gentili nell'accogliere lo “straniero” nelle nostre amate comunità. Ci siamo trasferite nelle periferie sia fisiche che esistenziali e ci siamo permesse di celebrare queste nuove esperienze. In questi ultimi sedici mesi di pandemia globale, ancora in corso, chiamate ad essere donne pioniere, abbiamo risposto in modi che non avremmo potuto immaginare cinque anni fa.

     

    Questi anni sono stati anni pieni di gioia e di vita nuova, ma anche di tristezza per la morte di persone care, comprese le sorelle che hanno iniziato con noi questo cammino nel 2016 e che ora intercedono per noi presso Dio. Anni in cui abbiamo vissuto un misto di gratitudine e malinconia per la chiusura di alcuni nostri apostolati, ma anche di gioia per l'apertura di nuove missioni e l'accoglienza di nuovi membri. Tutte queste esperienze hanno reso fertile il nostro terreno di oggi come congregazione, ci hanno arricchite con i preziosi nutrienti di cui avevamo bisogno per sostenere il nostro viaggio verso il futuro. Nella risposta ai nuovi appelli evangelici, in unità con la missione di Gesù, abbiamo vissuto momenti di eucaristia.

     

    La pandemia globale ci ha offerto l'opportunità unica di essere più vulnerabili di quanto forse lo siamo state in altri momenti della nostra vita. Ci ha lasciate nude e ferite permettendoci di toccare le ferite di coloro che soffrono, vicini e lontani. Toccare le ferite degli altri e abbracciare la nostra vulnerabilità sono esperienze che continueranno a nutrire il nostro cammino futuro. Siamo più forti e più robuste... siamo connesse le une con le altre in un modo nuovo perché siamo entrate nella sofferenza l'una dell'altra, come non eravamo mai state in grado di fare in passato. Siamo donne che vogliono essere presenti là dove c'è più bisogno di noi, donne che vogliono essere testimoni della gioia e accompagnare gli altri verso un futuro di maggiore uguaglianza, nel quale la speranza non sia merce di scambio, ma l'aria che tutti possono respirare.

     

    Come abbiamo da poco ascoltato, nell'ultima canzone della nostra preghiera di apertura, invito tutte noi ad osare di vivere, osare di sperare, di andare oltre, superando i confini e i limiti che ci poniamo; osare di viaggiare nell'invisibile, nell'ignoto, lasciando andare le strutture e le regole desuete, il consumismo, i sentimenti meschini e la competizione con gli altri. Osate «cercare gli altri e facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere il dolore o l’impotenza, perché lì c’è tutto il bene che Dio ha seminato nel cuore dell’essere umano». (Fratelli Tutti n. 78)

     

    Venite, unite immergiamoci nello Spirito. Venite, tuffiamoci nell’acqua rinfrescante, sperimentando un nuovo Battesimo, lasciandoci liberare da tutto ciò che ci impedisce di entrare pienamente in questo nuovo viaggio, un viaggio globale di luce e speranza, un viaggio che intraprendiamo insieme con il nostro mondo, santo e bisognoso.

     

    Grazie per quello che siete e per l'amore incondizionato che vivete per Dio e condividete con tante persone.

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