Il logo del Capitolo Generale, come ogni logo significativo, si presta a molte interpretazioni. Si tratta di un'espressione visiva dello stesso tema del capitolo: Comunità immerse nello spirito connesse con il mondo. Esprime, per immagini, chi siamo e chi vogliamo essere. Le parole del tema fanno parte integrante del logo, completando il cerchio, senza tuttavia chiuderlo in sé stesso, invece lasciando spazi e aperture che esprimono il dinamismo e il senso della vita che fluisce dentro e fuori. Il cerchio, senza inizio né fine, indica l'unità e l'integrità della creazione, dell'universo, di cui facciamo parte e di cui siamo responsabili.
La luce che risplende attraverso le tre figure simboleggia sia lo Spirito che è fonte della vita sia l'effetto della presenza dello Spirito nella comunità. Le tre figure rappresentano sia la comunità che la Trinità. La comunità, unita ma non uniforme, include la diversità socio-culturale di ogni membro. Siamo chiamate a vivere nella comunità questa unità nella diversità, sia nella nostra congregazione che nella società in cui operiamo.
Le tre figure sono immerse nella presenza divina, ma i loro piedi sono saldamente radicati nel mondo e nelle diverse realtà, rappresentate dai cinque colori comunemente usati per indicare i cinque continenti e la diversità delle loro etnie e culture. Le figure che danzando insieme con le braccia aperte, trasudano gioia: in sintonia con la musica dello Spirito, si muovono ciascuno al proprio ritmo, ma seguendo insieme la stessa melodia. Ciò è simile quello che cerchiamo di vivere in comunità e in missione, lasciandoci guidare e animare dal carisma dell'unità.
Il testo degli Atti degli Apostoli, ispiratore del tema e del logo, riflette le idee presentate sopra. "La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia". (Atti 4,32-33) L'unità dei primi cristiani non era basata su una struttura organizzativa, ma sull'unità del cuore e dell'anima, dono dello Spirito. Questa unità di cuore e di anima si percepiva nel desiderio dei primi cristiani di avere un cuore solo, di essere Parola di Dio vivente. Oggi siamo continuamente sfidate ad abbracciare questo stesso ideale per essere presenza profetica e di unità per tutti.