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08 de Abr, 2019
La mattina siamo state sorprese dal Signore, attraverso la maratona internazionale a Roma, che ci ha fatto rimanere a casa perché non c’erano i mezzi di trasporto pubblico.
Dopo il pranzo, abbiamo iniziato la nostra maratona sui passi di Sant’Ignazio di Loyola. Ci ha accompagnate uno Scolastico Gesuita, Pietro. Abbiamo visitato la casa in cui Ignazio visse i suoi ultimi anni di vita. Abbiamo visto i suoi scritti e le firme sui documenti della Compagnia. Tutte, molto compenetrate, abbiamo contemplato gli oggetti di uso personale di Ignazio. Ci hanno impressionato le sue scarpe consumate, che avevano i segni dei suoi piedi per il lungo uso. Ci siamo chieste: consumiamo le nostre scarpe per che cosa e per chi? Cosa annunciano i nostri piedi? Di quali sogni e speranze sono carichi? Abbiamo ammirato la semplicità dei mobili usati da Sant’Ignazio e l’architettura della casa dell’epoca. Nella cappella in cui Ignazio pregava, abbiamo vissuto momenti di emozione, luogo umile, spoglio, silenzioso, che ci ha fatto pregare in unione con tutta la Congregazione e per le situazioni difficili del mondo che grida e chiede misericordia e amore. In questo luogo c’è una targa in cui è indicata la morte del nostro caro Sant’Ignazio.
In continuità, abbiamo avuto una visita guidata nella Chiesa del Gesù. Ci siamo fermate nella cappella laterale, dove Ignazio celebrava la messa con il popolo. Al di sopra dell’altare, c’è la Madonna della Strada, originale del 1550.
Abbiamo concluso la visita con la messa, presieduta da P. Rolphy Paul Pinto, SJ e guidata dalle suore dell’India che ci ha toccato profondamente.
La giornata è terminata con una buona pizza italiana e con l’augurio di una buona notte a ogni suora,
Sr Valesca de Mesquita Orci
