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Congregação das Irmãs de São José de Chambéry | NOTIZIE

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    13 de Set, 2021

    CAMMINO DEL CAPITOLO / 12-09


    IL MISTERO PROFONDO CONTINUA A MANIFESTARSI E A SOSTENERCI

     

    La terza fase della Giornata capitolare ha avuto inizio con la riflessione di Suor Marian Ambrosio su ‘immerse nello Spirito’. Per comprendere profondamente questa frase, la suora si è servita dell’aiuto di una candela e un fiammifero. La fiamma di luce è il risultato di un gesto di comunione tra il fiammifero e altra fonte di energia. Il fiammifero è usato solo una volta. Dopo aver dato il suo sì, esso muore da solo. Il momento di produrre luce è unico per il fiammifero.

     

     

    Oltre a questo, Sr Marian ha invitato le partecipanti a riflettere sul Vangelo del giorno – Mc. 8,27-35. Gesù ha piena coscienza di chi è e della sua identità e missione nella terra; egli chiede la conferma dei suoi discepoli, se essi conoscono la sua vera identità. Così, affiderà loro la continuità della sua missione. La stessa domanda che Gesù ha fatto ai suoi discepoli è fatta ad ognuna di noi: ‘E tu, sorella, chi dici che io sono’?

     

    Suor Marian ha riassunto il passo del Vangelo:

    - Il mistero profondo che continua ad attrarre e a sostenere

    - La libertà incondizionata per dare la nostra risposta personale

    - L’atteggiamento profetico di essere testimone dell’opzione di essere discepola di Gesù.

     

    IL PROCESSO DI DISCERNIMENTO SPIRITUALE – FEDE, ASCOLTO, DIALOGO, INDIFFERENZA

     

     

    Suor Maria Murcia ha illuminato il gruppo sul processo di discernimento spirituale. La Giornata capitolare è un evento che ci chiama a vivere profondamente a partire da una prospettiva di fede. Il discernimento ci invita a selezionare i movimenti dello Spirito per riconoscere l’azione di Dio in noi – personalmente e come Congregazione. Per questo, dobbiamo ascoltare come un discepolo. Nessuna di noi possiede tutta la verità, ma insieme, in spirito di dialogo, possiamo sentire gli impulsi dello Spirito.

     

    Il discernimento esige che ogni suora si preoccupi veramente del bene di tutte, della vitalità della Congregazione e della sua missione oggi. Significa essere capaci di “aprire la mano” delle mie idee e desideri a favore di ciò che è per il bene comune. Richiede libertà interiore non solo individualmente, ma anche comunitariamente. Nel linguaggio ignaziano ciò è chiamato “indifferenza”.

     

    Individualmente e collettivamente, dobbiamo essere coscienti dei nostri desideri più profondi per scoprire verso dove Dio ci sta portando oggi. Si spera che ognuna di noi qui abbia un grande cuore, che sia capace di andare oltre i limiti della nostra agenda e preoccupazioni comunitarie, per riconoscere che siamo qui a nome di tutte, di tutta la Congregazione. Dobbiamo affrontare la verità di ciò che realmente sta accadendo nella nostra Congregazione e nel nostro mondo. Dobbiamo credere nelle parole di Gesù, ‘la verità vi farà liberi’.

     

     

    PERCHÉ TU NON SEI STATA ZUSYA?

     

    Sr Maria Murcia ha narrato la storia del Rabbino Zusya. “Prima della sua morte, Rabbino Zusya disse: Nel mondo futuro, non mi sarà chiesto: Perché tu non sei stato Mosé?  Ma mi sarà chiesto: “Perché tu non sei stato Zusya?”

     

    Per conoscerci reciprocamente, Sr Maria ha presentato alcune domande alle partecipanti per riflettere e condividere nel gruppo di lingue miste. Nell’assemblea plenaria, le suore hanno fatto risuonare le loro riflessioni e condivisioni.

     

     

    Sr Sally ha ringraziato le facilitatrici, traduttrici e membri della ICC. Infine, ha invitato le partecipanti a pregare e discernere nuove direzioni per muoverci là dove lo Spirito ci sta conducendo.

     

    Sr Shakila Francis – Regione del Pakistan

     

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