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Congregação das Irmãs de São José de Chambéry | NOTIZIE

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    11 de Jul, 2021

    CAMMINO DEL CAPITOLO / 10-07


    Camminare con il Carisma che unisce le persone e le loro differenze

     

    Seconda giornata capitolare molto intensa e ricca di luce. Dopo la preghiera guidata dalle sorelle della provincia norvegese, sr Marian Murcia - la facilitatrice del processo - ha chiesto alle capitolari di condividere liberamente i “pensieri e sentimenti notturni”, così da far risuonare in plenaria cosa aveva accompagnato le partecipanti nella notte dopo, cioè, la prima giornata di questa seconda sessione capitolare. Ai feedback è seguita una riflessione di sr Marian Ambrosio che ha fatto ancora da legame con la giornata di ieri. Suor Marian ha ricordato che la vita religiosa è un segno di Dio che dev’essere compreso dalle persone. Il carisma è la luce che chiama a servire Dio; il carisma, perciò, nelle Congregazioni unisce persone diverse e, dunque, unisce le differenze.

     

    Ascoltare e condividere

     

    Le capitolari sono state poi invitate a lavorare in gruppi di lingua mista per cominciare a riflettere sulle 27 priorità raccolte dopo un lungo processo che nei mesi scorsi ha coinvolto l’intera congregazione. La sfida, che sr Marian poneva, era di provare ad individuare delle priorità che avessero il sigillo del carisma di comunione - proprio delle Suore di San Giuseppe di Chambéry.

     

    Interessante in lavoro nei gruppi. Dopo un tempo di ascolto reciproco, dove ciascuna delegata ha condiviso una sola priorità, il gruppo era chiamato – oggi come nel lavoro di ieri – a trovare un accordo, e consegnare in plenaria due sole priorità. Un tempo di ascolto molto intenso e arricchente ha visto le sorelle coinvolte per più di un’ora. In seguito, la segretaria di ogni gruppo ha condiviso le due priorità e le motivazioni che ne hanno spinto la scelta.

     

    È stato quasi spiazzante cogliere immediatamente una forte convergenza. Delle 27 priorità iniziali, con la scrematura fatta dagli 8 gruppi, si è giunti a due priorità con un numero molto alto di preferenze, insieme a qualche altra espressione che – come qualcuna ricordava – è bene non tralasciare poiché Dio parla anche attraverso la voce delle minoranze. “Ricreare o reinventare il nostro modo di vivere la missione in tutte le fasi della vita, per rispondere alle necessità di oggi e testimoniare la presenza amorosa di Dio” (n°23) e “Sviluppare una comprensione più profonda di ciò che significa vivere uno stile di vita interculturale, aperto a un ascolto più profondo, al perdono, all’accettazione reciproca e alla conoscenza e rispetto per le differenze culturali” (n°15) sono gli orientamenti principali a cui, alcune fra le più giovani, chiedono di dare maggiore concretezza; preoccupazione lecita che, certamente, il risultato del processo placherà. Bisogna ora avere pazienza, continuare ad ascoltare e a lasciarsi interrogare, senza arrivare a conclusioni frettolose.

     

    Sii un angelo per l'altro

     

    L’invito finale, che ancor sr Marian Ambrosio rivolge alle presenti, è stato quello di essere l’una per l’altra come l’angelo che parlava e sorvegliava la vita di San Giuseppe anche quando dormiva, dal momento in cui decise di vivere proteggendo “il bambino e sua madre”.

     

     

    Sr. Rosalba Scaturro - Provincia d'Italia

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