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    28 de Out, 2015 | (ITA) Il Capitolo accoglie il Cardinale Jo�o Braz de Aviz

    Con grande piacere il Capitolo ha accolto il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per i Religiosi e gli Istituti di Vita Secolare, posto che occupa dall’inizio del 2011. Ha raggiunto l’assemblea per uno scambio informale martedì 27 ottobre, seguito dalla celebrazione Eucaristica e una semplice cena. La sua presenza è stata fraterna, semplice ed ha comunicato la sua profonda convinzione che, per vivere in modo autentico il Vangelo,dobbiamo essere persone in relazione affettuosa con tutti gli altri.

    Egli presenta alla Chiesa il volto della misericordia, convinto che tutti i credenti, compresi i cardinali, i preti e i religiosi sono dei peccatori. Nella Chiesa non devono esserci classi sociali, come ci sono state in passato e come alcuni amerebbero che ci fossero oggi. Nessuno deve giudicare nessuno, ma ciascuno ami il mondo e ogni persona che vive nel mondo così com’è.

    Queste parole hanno veramente toccato tutte le persone presenti nella sala, anche perché la sua spiritualità riflette il nostro carisma : l’importanza di vivere la comunione. La vita comunitaria essenziale per la vita religiosa è radicata nella Trinità, il Dio che è amante, amato e l’amore stesso, come dice Sant’Agostino. É importante comprendere cos’è l’amore, cosa possibile unicamente guardando l’Incarnazione nella quale vediamo Gesù come il più piccolo (Fil. 2, 5-11), sia nella sua nascita alla periferia della città, sia durante i trent’anni di vita nascosta, o nella sua morte in croce. Questo abbassamento, caratteristico dell’amore, è contrario al desiderio umano ordinario di essere il « numero uno ». Tuttavia ciò è necessario per vivere in relazione con gli altri. Per andare alla periferia, come proclama il nostro logo del Capitolo, ciascuna di noi deve cessare di essere centrata su se stessa e lasciare che Dio sia al centro. Questo appello non è facile da vivere nella nostra cultura invasa dalla comunicazione tecnologica, dove si parla continuamente ma si ascolta veramente molto poco. Solamente ascoltando noi arriviamo a conoscerci reciprocamente, a dare agli altri un posto importante e a costruire la relazione che è il cuore del Vangelo.

    La spiritualità del Cardinale Braz di Aviz, centrata sulla comunione, radicata sulla Trinità e l’Incarnazione, ha avuto un’eco positiva in tutta l’assemblea perché questi accenti costituiscono anche l’essenza del nostro carisma e della nostra spiritualità. Per tutte quelle con cui ha parlato, la sua condivisione onesta, aperta e la sua presenza hanno mostrato chiaramente che egli è un uomo che vive ciò che esprime, creando così delle vere relazioni dovunque egli va.

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