Ruth Patterson, ministro ordinato della Chiesa Presbiteriana di Belfast ha trascorso la giornata ad aiutare le delegate a considerare il senso profondo della riconciliazione, una realtà che è stata una parte essenziale della sua esperienza vissuta. Per diversi anni lei è stata attiva nel Ministero della Riconciliazione, organizzazione cristiana impegnata per la pace e la riconciliazione nell’Irlanda del Nord.

Ruth ha condotto le Delegate e le uditrici del Capitolo a considerare la danza della riconciliazione cominciando ad esaminare le parole chiave del logo del Capitolo. Ha notato che il « dinamismo » dà forza e vibrazione alla « riconciliazione » e all’ « unità », parole che spesso sono state troppo utilizzate e male utilizzate. La riconciliazione si riferisce alla volontà di camminare insieme di nuovo con qualcuno di cui non ci si è fidati e che si è rifiutato. Ciò chiede la capacità di impegnarsi nel « sacramento dell’incontro » con la volontà di ascoltare profondamente, con umiltà, abbracciando Dio, il prossimo e se stessi con una grande apertura. Unità significa accogliere la diversità con amore, riconoscendo l’ affinità che noi condividiamo al di là delle nostre differenze. Ciò suppone la capacità di perdonare all’altro quello che ha causato la divisione, non dimenticando il passato ma ricordando che possiamo cominciare a vedere le cose in modo diverso. La riconciliazione è ricordo redentore. Non è tanto costruire un ponte ma essere il ponte al di sopra di ogni sospetto, conflitto, negazione che esige, anzitutto, una presenza radicata in un silenzio contemplativo con Dio.

Durante la sessione del pomeriggio, Ruth ha guidato il gruppo in laboratori. Le delegate sono state divise in quattro gruppi : Misericordia, Pace, Verità e Giustizia, sulla base del Salmo 85,10 : « Misericordia e verità si incontreranno. Giustizia e Pace si abbracceranno. » Ogni gruppo è stato invitato ad esprimere la sua comprensione personale della parola e a considerare in che cosa ogni concetto è interessato in una situazione di conflitto, di paura e di cambiamento. Dopo che ogni virtù si è espressa, è stato chiesto a ciascuna quale era quella delle altre tre virtù di cui aveva più paura.

Misericordia, giustizia e pace, hanno detto, tutte, che quella di cui avevano più paura era la verità. La ragione di ciò è la difficoltà di sapere cosa è la verità in una data situazione. L’esercizio ha toccato profondamente, conducendo le persone presenti a vedere come facilmente possono sorgere dei conflitti tra queste quattro qualità essenziali se non considerate in qualche modo insieme. A conclusione del dialogo, Misericordia, Giustizia, Verità e Pace sono state invitate a formare un cerchio, rappresentazione visiva di come la riconciliazione si trova all’interno dello spazio tra di loro, come una danza – la danza della riconciliazione e dell’unità.