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Congregação das Irmãs de São José de Chambéry | Commissioni Internazionali

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  • Commissioni Internazionali

    24 de Jun, 2018

    PROJARI, costruire la pace attraverso la comunicazione

     L’associazione caritativa San Giuseppe delle Suore di San Giuseppe, attraverso il progetto PROJARI, ha sviluppato negli ultimi 31 anni, nella città di Guaíba-RS/Brazil la sua misisone di “vivere il servizio della vita, un servizio che promuove l’unità nelle diverstità”, entrando, così, a far parte di questa realtà che è ormai “punto di riferimento per la formazione della popolazione per l’esercizio della cittadinanza, nella condivisione di conoscenze e nello sviluppo delle potenzialità”.

    Contro l’attuale situazione di violenza che imperversa nel paese, il PROJARI ha chiesto ad ognuno dei partecipanti di adottare uno stile di vita non violento. Questo ha dato vita a diversi movimenti non violenti ed ha spinto i membri di essi ad esercitarsi nel loro quotidiano a praticare la tenerezza nelle relazioni, piuttosto che comportamenti aggressivi.

    Gli educatori del Progetto adottano uno stile di ascolto e condivisione nel condurre i 24 workshops sulle tematiche dello sport, della cultura, della danza e della produzione inclusiva, allo scopo di coltivare le relazioni fra i partecipanti e far emergere le loro probelmatiche personali e relazionali.

    Uno degli aspetti più importanti dell’attività del PROJARI è l’attenzione che viene data alla storia personale e alla realtà familiare. L\´obiettivo è quello di migliorare e promuovere ciò che è buono in ogni essere umano. Il dare spazio alle azioni positive promuove, infatti, le potenzialità di ogni essere umano.

    Il motto del PROJARI è, "Noi siamo importanti e noi facciamo la differenza", che vuol dire: “poiché siamo importanti facciamo la differenza”. Ciò è richiamato anche dalla scritta che si trova sulla facciata dell’edificio che ospita il progetto: “La vita e la pace sono il nostro impegno”.
    I dati dei servizi di sicurezza sono incoraggianti: la Polizia Civile di Guaíba rivela che, nell\´area di Bom Fim dove opera il progetto, e nella città in generale, l\´incidenza di omicidi e violenze è diminuita. Questo si può considerare il primo impatto sociale che ha avuto questa metodologia di lavoro. Oltre alle esperienze sul posto, l\´organizzazione e i partecipanti interagiscono nelle attività della comunità. Un esempio è la campagna "Violenza zero, tenerezza al 100%".

    La comunicazione che crea un ambiente di pace e tolleranza mostra i segni della sua efficacia, gli atteggiamenti pacifici vanno coltivati e pormossi in tutto l\´ambiente sociale, e non solo nello spazio istituzionale.

    Elton Bozzetto,giornalista

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