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Congregação das Irmãs de São José de Chambéry | Notizie generali

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    11 de Jul, 2020 | Solidariet� al popolo boliviano

    La comunità di Bella Vista de Iténez, in Bolivia, stanca di assistere al traffico di droga, che si svolge liberamente, ha reagito nelle ultime settimane. Si tratta di un\�attività illegale che coinvolge i giovani nel traffico di stupefacenti, aumenta la prostituzione e minaccia il futuro di bambini e adolescenti. Secondo le informazioni locali, dal solo dipartimento del Beni partono trenta voli giornalieri con un carico di 500 chili di cocaina verso il Brasile e il Paraguay.

    Per attirare l\�attenzione delle autorità e della comunità internazionale, i religiosi e i laici della città di Bella Vista, hanno posto un aereo carico di droga nella piazza centrale, per attirare l\�attenzione sul problema. Questo evento ha provocato i trafficanti di droga che hanno iniziato a minacciare di morte i leader locali.

    Sostengono questa azione la Rete delle Congregazioni delle Suore di San Giuseppe dell\�America Latina e dei Caraibi, la JPIC e la commissione presso le Nazioni Unite delle CSJ, che hanno pubblicato una Nota di sostegno e solidarietà alle comunità boliviane, con la quale chiederel\� aiuto degli altri paesi per garantire un futuro dignitoso ai giovani, protezione per i leader e le autorità locali e nazionali, misure concrete per combattere il narcotraffico (puoi visualizzare la nota di solidarietà completa di seguito).


    Solidarietà con il popolo boliviano

    Cari e valorosi cristiani, religiosi, laici e vescovi della Bolivia,

    La reazione della popolazione di Bella Vista del Iténez nelle ultime settimane contro la vasta attività del traffico di droga ci motiva a chiedere rispetto e dignità per il nostro continente. Le minacce di morte sono espressione del potere dei deboli che sono disposti a tutto per beneficiare economicamente di attività illecite, illegali e immorali.

    La scelta di collocare un piccolo aereo nella piazza centrale ci ricorda la figura di Gesù Cristo quando espulse i delinquenti che occupavano il luogo sacro per sfruttare la gente. I cristiani di Bella Vista dimostrano la loro fedeltà al Vangelo, davanti a coloro che espropriano la sacralità della vita e la dignità del popolo boliviano.

    Criminali senza scrupoli non sono solo i baroni del traffico e della produzione di droga in Bolivia, ma anche i destinatari, i trafficanti e i consumatori in Brasile, Paraguay e in tutto il mondo, complici dello sfruttamento. L\�iniziativa popolare di Bella Vista è anche un grido alla comunità internazionale contro un sistema che sta rubando la vita a bambini e giovani.

    Il presidente di Rede Ecclesial Panamazônica-Bolivia, mons. Eugênio Coter, ha dichiarato: "questa denuncia appartiene a un popolo, a un\�intera comunità". È la comunità mondiale che chiede alle autorità un\�azione severa per combattere questa attività illegale.

    La Commissione per la giustizia, la pace e l\�integrità del creato delle congregazioni di San Giuseppe in America Latina e Caraibi e il Team della rete di San Giuseppe in America Latina e Caraibi e l\�ONG, CSJ, ONU esprimono la loro solidarietà ai religiosi, laici, vescovi e tutti i cristiani che con coraggio denunciano l\�attività illecita del traffico di droga.

    Allo stesso tempo, chiedono che le autorità locali e nazionali della Bolivia adottino misure urgenti per frenare questa attività che provoca disapprovazione internazionale e che sono causa di discredito per le autorità boliviane. Chiedono inoltre protezione alle agenzia di sicurezza nazionali per la comunità e le persone minacciate di morte. La mancanza di azione da parte delle autorità boliviane è attentamente monitorata dalla comunità internazionale.

    Possa lo spirito del Risorto mantenere viva la fiamma della speranza in un mondo che ha bisogno di equità, sviluppo sostenibile, giustizia, solidarietà e pace. Possa il popolo di Bella Vista avere al suo fianco la forza divina per affrontare l\�irresponsabilità e l\�immoralità di coloro che minacciano la morte dei boliviani, per difendere la vita e la dignità del popolo boliviano.

    29 giugno 2020

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